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Giornata contro la violenza di genere: salgono a 110 i femminicidi lesbicidi trans*cidi compiuti nel 2023

todayNovembre 25, 2023 47 3 5

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Ad oggi il 𝐧𝐮𝐦𝐞𝐫𝐨 𝐭𝐨𝐭𝐚𝐥𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐟𝐞𝐦𝐦𝐢𝐧𝐢𝐜𝐢𝐝𝐢 𝐥𝐞𝐬𝐛𝐢𝐜𝐢𝐝𝐢 𝐭𝐫𝐚𝐧𝐬*𝐜𝐢𝐝𝐢 𝐧𝐞𝐥 𝟐𝟎𝟐𝟑 è salito a 𝟏𝟏𝟎.
L’Osservatorio ha registrato 94 femminicidi, 1 trans*cidio, 9 suicidi e 6 morti in fase di accertamento indotti o sospetti indotti da violenza e odio etero-cis-patriarcale.
L’𝐎𝐬𝐬𝐞𝐫𝐯𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢𝐨 𝐅𝐞𝐦𝐦𝐢𝐧𝐢𝐜𝐢𝐝𝐢 𝐋𝐞𝐬𝐛𝐢𝐜𝐢𝐝𝐢 𝐓𝐫𝐚𝐧𝐬-𝐜𝐢𝐝𝐢 (𝐅𝐋𝐓) 𝐢𝐧 𝐈𝐭𝐚𝐥𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐍𝐨𝐧 𝐔𝐧𝐚 𝐃𝐢 𝐌𝐞𝐧𝐨 pubblica i dati raccolti non solo per mostrarli e renderli noti ma soprattutto per denunciare la violenza sistemica esercitata sulla vita delle donne e di tutte le libere soggettività che si sottraggono alle norme di genere imposte.
NON UNA DI MENO ha pubblicato anche le info del corteo che a Roma partirà oggi alle 14:30 dal Circo Massimo.
ROMA – PERCORSO, ACCESSIBILITÀ DEL CORTEO E CURA
Siamo coscienti che attraversare la piazza sia un privilegio e ci assumiamo la responsabilità di non essere riuscitə a rendere il corteo totalmente accessibile a tuttə.
Non sono presenti barriere architettoniche, il percorso è prevalentemente in piano ma presenta alcuni dislivelli: lungo il Circo Massimo, in Piazza del Colosseo, lungo Via Emanuele Filiberto. Se hai necessità puoi contattare il gruppo di autotutela.
Dopo il secondo camion sarà presente una zona di decompressione, più lontana dal rumore, ma all’interno del corteo, per chiunque abbia necessità..
Saranno presenti al primo camion del corteo interpreti LIS.
Per chiunque ne avesse bisogno verrà distribuito un kit con tappi per le orecchie, caramelle e acqua (sarà possibile ritirarlo al camion al Circo Massimo).
Abbiamo tracciato bagni e fontanelle lungo il percorso, ma non tutti i bagni purtroppo sono accessibili a tuttə, poiché molti stabili del centro storico hanno problematiche strutturali, di cui riconosciamo l’inadeguatezza ma non riusciamo a rispondere in pieno.
Nei prossimi cortei e assemblee nazionali e territoriali proveremo a rendere lo spazio sempre più attraversabile.
La cura é responsabilità collettiva, pratichiamola tuttə per essere insieme MAREA!
Rafforziamoci suggerendo migliorie e necessità per costruire i cortei tuttə insieme!
NOTA: Le metro saranno aperte, MA Circo Massimo non ha ascensore né montascale, la metro più vicina è Colosseo, dove è presente il montascale.
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Il femminicidio di Giulia Cecchettin, avvenuto a pochi giorni dalla scadenza del 25 novembre, ha riacceso il dibattito pubblico e politico intorno al tema dell’insufficienza di misure di repressione e di inasprimento delle pene, terreno su cui, a partire dagli stupri di Palermo e Caivano, si è concentrata l’azione del governo Meloni a colpi di decretazione di urgenza razzista e classista.
Come diciamo e pratichiamo da anni, la risposta è in una trasformazione radicale delle condizioni culturali e sociali che producono violenza, abusi, discriminazione e marginalizzazione delle donne, delle soggettività lgbtqia+ e migranti.
Partiamo da questo inaggirabile punto, per affermare che il movimento femminista e trans-femminista ha sottratto in questi anni la giornata del 25 novembre da ritualità e mera testimonianza facendone una giornata di lotta.

Quelle di Roma e di Messina non saranno quindi piazze neutre ma saranno piazze di indignazione e di forza collettiva, di Marea trans-femminista. Per questo non ci saranno spezzoni di organizzazioni nè bandiere e simboli di organizzazioni politiche e sindacali. Non sarà soprattutto una passerella a favore di telecamere per leader di opposizione e di governo, In questo senso, chiediamo di fare un passo indietro e di rispettare uno spazio di autodeterminazione e di affermazione politica necessario in un paese in cui le donne e le soggettività continuano a morire di morte violenta, in casa, in strada e sui posti di lavoro.
Non è il momento dei proclami, è il momento di ascoltare e di operare ognun3 secondo le proprie responsabilità istituzionali e politiche nelle sedi deputate a farlo. Tutto l’anno, non solo il 25 novembre. Tuttə possiamo essere parte di questo processo, se vi partecipiamo. È un processo in cui serve molta cura, serve ascoltarsi e abituarsi a non ragionare più per maggioranze, per votazioni. E’ un processo anche molto faticoso, in cui si tenta di attraversare i conflitti in modo costruttivo, ma decisamente è l’unico che possiamo provare a portare avanti per costruire una politica dal basso che provi a superare personalismi, leaderismi e competitività per lasciare il posto a una politica partecipativa, in cui ognunə mette il suo pezzettino quando e come può.
Non una di Meno negli anni e da anni è stata ed è attraversata da migliaia di donne, frocie, trans, lesbiche, intersex, asessuali, bisessuali, migranti, sex workers, detenutə, seconde e terze generazioni, persone con disabilità, cercando ci costruire pratiche includenti quanto radicali e non consentiamo a nessunx di strumentalizzare queste piazze e queste assemblee.

NON UNA DI MENO.

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Scarica questa immagine su: Flickr | Dettagli licenza
Autore: Università di Pavia 
Copyright: MauriRphoto
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Scritto da: Skatèna

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