Portatronica: Risonanze e Connessioni
Portatronica, ospitato da “Spazio Porta del Parco”, ex mattatoio arroccato sulle verdi alture di Anguillara Sabazia, riconvertito dagli sforzi dell’ associazione culturale Fidelia APS in centro di condivisione, creatività e cultura, si propone come il primo festival esperienziale di musica elettronica nella cornice vulcanica del lago di Bracciano.
Il 31-08-24 e il 01-09-24 dal primo pomeriggio alle sorgere dell’alba gli spazi esterni ed interni della struttura si trasformeranno in un confine magico nel quale i partecipanti saranno trasportati in un viaggio che intende abbracciare, in un percorso che congiunge la più remota antichità alla sperimentazione più moderna, il lato coscienziale e collettivo dell’ esperienza musicale.
In queste due giornate Workshop, showcase di strumenti elettronici, sessioni guidate di elettroyoga, performance di danza e live electronics condurranno i partecipanti in un rito di purificazione alla scoperta dell’anima ancestrale celata nella musica meccanica per
eccellenza. Le attività che si svolgeranno durante il giorno intendono garantire un percorso di preparazione prospettica, fisica e intellettuale per accogliere a pieno, nella fascia serale, l’esperienza Eleusina officiata dai DJ set dei molti artisti – provenienti dal tessuto Romano e non – che contribuiranno a questa grande celebrazione.
Il tema centrale del festival sarà l’ esplorazione del rapporto inestricabile tra Arte, Musica e Coscienza, esplorando non solo i modi in cui la partecipazione collettiva al rito artistico sia in grado di alterare e trasformare la percezione di se stessi e della realtà che ci circonda, ma la più radicale possibilità che queste esperienze collettive, che persistono dalla – e forse pre-esistono la – più remota umanità, abbiano avuto e abbiano ancora un ruolo essenziale in quel lungo viaggio che dalle brume misteriose del preumano conduce, come un faro, ai primi albeggiamenti del post umano che verrà.
Ricalcando e Reinventando quelle esperienze misteriche che ancora animano il nostro immaginario, il macro obiettivo dell’evento è quello di condurre, attraverso le attività proposte, in un viaggio sincrono tra i momenti del giorno e della coscienza, dall’ individuale
al collettivo al panico: dalla luce apollinea della coscienza che divide e delimita alla notte dionisiaca che tutto avvolge; per poi ritornare, trasformati, alla luce di una nuova alba.
Questo viaggio nel tempo e nella percezione, ispirato al passato per reinventare il futuro, in bilico tra scienza e spiritualità, sara’ diviso nei tre momenti, immaginati come tre movimenti, variazioni di ritmo e flusso, del corpo come di una sinfonia, nei quali saranno divise le due giornate:
- I mo(vi)mento
- Centramento e condivisione
Le prime attività hanno lo scopo di accogliere i partecipanti e condurli verso una condizione di auto riflessione e condivisione, con il fine di “purificare” e facilitare un processo di distaccamento dal contesto esterno, utile al fine di garantire nuove sinergie e la nascita di
nuove connessioni interpersonali.
A tale scopo, sono dunque proposti:
- Dibattiti e talks
- Proiezione di “Roma illegale” di Andrea Scarcella
- Session di elettroyoga
In questa prima fase assume ancora un ruolo prioritario la figura individuale, dove l’arte, sonora o installativa, è un elemento di contorno ed accompagnamento. Le singolarità vengono messe a confronto tra di esse e con se stesse in un momento di condivisione e accrescimento personale.
- II mo(vi)mento
- Performance
Qui, si concentrano gli spettacoli ed occupano la prima fase della serata. I partecipanti sono posti davanti ad uno o più performers che conducono la scena: danza, live electronics, installazioni. Un momento di condivisione focalizzata verso un input condiviso, dove il performer stesso è il centro, davanti ad un pubblico che assiste subordinato. L’arte viene piegata a sostegno di un messaggio da veicolare, dove la parola, il razionale, inizia a perdere di solidità e sostegno.
La fase finale delle due giornate è impegnata dalla più primitiva forma di condivisione, la danza, il corpo a sostegno di una coscienza comune. Il ballo è, sin dalla sua forma più arcaica, il mezzo con cui gli individui si fondono in una pulsazione comune e si allineano in fase come onde di uno stesso flusso: sonoro, fisico, mentale. Un Ritmo scandito, sia esso da dio, umano o macchina, che agita i corpi secondo un volere che fonde e confonde collettivo ed individuale. La razionalità lascia spazio ad una risposta più istintiva, arcaica, dove la regola principale si sublima nell’espressione di sé stessi, condivisa, e rispettosa di un ambiente sicuro. Il festival si esprime quindi attraverso due cicli contigui di de-personalizzazione e consolidamento comunitario, al fine di “Perdersi per ritrovarsi con gli altri” e provare a rispondere a questa domanda: E’ dunque l’essere umano, che da che è umano produce e si esprime – si sente – nell’arte, o non è forse l’umanità stessa nient’altro che un incresparsi d’onda, una modulazione, espressione e passaggio di una più grande arte?
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